Matteo Salvini contro la canapa, ecco perché proteggere l’industria canapiera è fondamentale
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Pregiudizio: così il Ministro dell’Interno Matteo Salvini rischia di danneggiare uno dei settori potenzialmente più fruttiferi per l’industria e l’economia italiana.

Proprio ieri Salvini ha rilasciato una serie di dichiarazioni che sembrano ufficializzare il bersaglio della sua prossima crociata: i negozi di cannabis light, o per porla in termini più chiari, i negozi di canapa legale. Legale, per l’appunto, perché nel nostro paese esiste una normativa che regola i limiti entro i quali attività come la nostra sono ritenute del tutto accettabili. Noi, che il nostro settore lo conosciamo bene, ci sentiamo di aggiungere anche produttive e vantaggiose, date le potenzialità e i benefici che la canapa offre.

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Le dichiarazioni di Matteo Salvini contro la canapa legale

Ecco un sunto delle dichiarazioni del Ministro dell’Interno dopo la chiusura di due negozi di canapa legale nelle Marche:

“Li voglio vedere chiusi uno a uno. Ci saranno controlli a tappeto. Alle tante mamme che soffrono per i loro figli che fanno uso di cannabis avevo promesso che avrei chiuso tutti i negozi di Cannabis legale: oggi con la chiusura di questi altri due negozi, ho onorato la mia promessa”.

E poi:

“Io non aspetto i tempi della giustizia, la droga è un’emergenza nazionale devastante e dunque dobbiamo usare tutti i metodi democratici per chiudere questi luoghi di rieducazione di massa, questi presunti negozi turistici di cannabis”.

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Perché il mercato della canapa è di vitale importanza per l’economia del nostro paese

Facciamo il punto della situazione. Le critiche del ministro Salvini lasciano il tempo che trovano per i seguenti motivi:

  1. Tutto ciò che viene venduto nei negozi di cannabis light è regolato da una legge, la 252/2016, che stabilisce – e parliamo di numeri e valori – cosa è legale e cosa no. Non stiamo parlando di droga, ma di prodotti che trovano utilizzo in svariati settori, tra i quali figurano anche sostanze come il CBD, una molecola non psicotropa, una sostanza che non sballa per dirla in termini gergali. Anzi, è invece utilissima e i suoi benefici per la salute sono stati riconosciuti da tempo dalla scienza medica.
  2. La legalizzazione della canapa permette di togliere questo mercato dalle mani di organizzazioni criminali, di tenerne sotto controllo il traffico e la vendita e di conseguenza il consumo. Stando a quanto riportato dall’ANSA, grazie all’apertura degli shop si è registrato un calo del 14% nei sequestri di di marijuana illegale e una sensibile diminuzione dello spaccio e delle attività connesse.
  3. L’industria canapiera ha applicazioni in un ampio raggio di campi. Non si tratta solo di consumo, che in molti casi è tra l’altro dettato da ragioni mediche, ma anche di impiego nel mondo della cosmesi, tanto per dirne uno. Le proprietà della canapa si sono dimostrate utili nello sviluppo di soluzioni alternative alla plastica in un mondo in cui il problema dell’inquinamento è sempre più sentito, cosa già nota nel secolo scorso a imprenditori del calibro di Henry Ford. Ancora non basta? È possibile impiegarla persino nell’industria edilizia.

L’appello delle associazioni di settore al Ministro Salvini

Per i motivi qui riportati ci teniamo a condividere il seguente appello, attraverso il quale, insieme ad altre associazioni di settore, richiediamo al Ministro delucidazioni riguardo alle sue recenti affermazioni:

All’intera Filiera della Canapicultura: agricoltori, aziende produttrici, aziende distributrici, rivenditori e negozi in tutte le loro forme.

In merito alle dichiarazioni rilasciate nella giornata di ieri dal Ministro dell’Interno Matteo Salvini, in riferimento al settore della Canapicultura, chiediamo al ministro delle parole di rettifica e chiarimento, in quanto noi operatori di settore svolgiamo la nostra attività nel pieno rispetto della legge vigente.

Il nostro è un settore in crescita, che necessita di costante ricerca e innovazione, per poter garantire prodotti certificati e di alto standard qualitativo. Per questa ragione, abbiamo bisogno di parole immediate e chiare da parte delle istituzioni, per non compromettere il futuro degli operatori del settore, che hanno investito tempo, passione e denaro per le loro attività.

Ci riserviamo fin da ora se tutto non sarà chiarito di presentare istanze presso le sedi opportune.

Questo appello è aperto a tutti, può essere sottoscritto, inoltrato e condiviso.

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