“Effetto entourage”: come i terpeni e i cannabinoidi vanno a braccetto
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Ormai si sente molto parlare dei benefici dei Cannabinoidi sull’organismo. Sono tanti gli studi che provano l’utilità di questi elementi per la cura di diverse malattie, per affrontare periodi di stress, per migliorare la qualità del sonno. Diverse sono le fonti dalle quali possiamo venire a conoscenza di come la farina derivata dalla Cannabis Light possa trovare importanti applicazioni nelle diete prive di glutine o di chi ha deciso di abbracciare la filosofia vegetariana e vegana. Non facendo mancare nessun tipo di apporto nutrizionale. Anzi.

Ma pochi sanno che non è solo il CBD a conferire così tante peculiarità positive alla Canapa. E no! Perché responsabili di tante caratteristiche sono anche delle sostanze, più o meno sconosciute, che si chiamano terpeni. Dai nomi divertenti, evocativi ed evanescenti, anche loro sono fidati alleati di benessere, bellezza e protagonisti delle più disparate esperienze sensoriali.

CBD, THC e terpeni. Azione congiunta. È il cosiddetto effetto entourage. La collaborazione tra Cannabinoidi e terpeni che garantisce il successo delle mille caratteristiche di questa pianta multitasking.

Noi di Hemp Act pensiamo che l’informazione sia il mezzo migliore per far apprendere qualcosa che spesso si teme o si evita proprio perché non si conosce. E allora oggi decidiamo di presentarveli! Magari, spinti da curiosità, potreste indagare più approfonditamente! Aggiungendo un ulteriore passo verso il superamento dei pregiudizi.

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Non solo CBD

Già negli anni ’60 del secolo scorso, diversi studi provavano come la Cannabis potesse essere utilizzata in campo medico. Inizialmente la maggiore attenzione veniva concentrata sull’analisi dei principi attivi più, diciamo così, famosi. Il THC e il CBD. Successivamente altre ricerche hanno dimostrato come fosse la pianta nella sua completezza ad offrire numerosi e prolungati effetti nella cura di diverse patologie. I risultati migliori si ottenevano infatti sfruttando la sinergia di tutti i suoi componenti. Di chi è la responsabilità? Di sottovalutate molecole presenti in tante specie vegetali, la cui azione combinata con altre sostanze ne garantisce il successo.

Nel 1999, il ricercatore israeliano Raphael Mechoulam elabora il concetto di effetto entourage proprio per descrivere l’alleanza tra gli elementi presenti nella Canapa. Sarà il medico americano Ethan B. Russo a sostenere e provare come la pianta possa apportare benefici nella cura dei sintomi del dolore cronico, delle infiammazioni, della depressione, dell’ansia e dell’epilessia. Comincia così a farsi strada l’opinione, provata anche da successive e sempre più approfondite ricerche nel settore, che i terpeni abbiano qualità antimicrobiche, antiossidanti, analgesiche, antinfiammatorie, antidepressive e sedative. E con il progresso degli studi chissà quante altri ottimi motivi per conoscerli salteranno fuori!

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Vi presentiamo i terpeni, compagni di benessere

Per ora sono 120 i terpeni riconosciuti e studiati presenti nella Cannabis. Sono i responsabili degli aromi delle fragranze differenti per le diverse qualità. Questo dipende dalla loro combinazione e dal quantitativo presente in ogni infiorescenza. Sono piccole molecole che si trovano in natura e che nell’organismo degli individui interagiscono con il sistema endocannabinoide. In sinergia con il CBD riescono a potenziare gli effetti della Cannabis terapeutica. Ecco perché le infiorescenze o l’estratto risulta essere più efficace rispetto ai cannabinoidi sintetici.

È medicina naturale, signori. Si può sposare come no, questa filosofia. Ma non si possono negare decenni di ricerche in questo campo che dimostrano come la natura spesso ci offre spontaneamente i modi per poter tutelare e curare il nostro organismo. Magari semplicemente coccolarlo.

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I terpeni non si trovano solo nella Cannabis Light!

Se ci fermassimo un attimo ad osservare la natura che abbiamo attorno in maniera più attenta, ci accorgeremmo che sono troppe le cose che, non solo non conosciamo, ma che magari abbiamo sotto gli occhi da una vita ma non vediamo veramente. Per mancanza di tempo, di voglia, a volte di curiosità, non ci poniamo il problema di capire le mille risorse che il mondo ci mette a disposizione.

Così capita con i terpeni. Perché chi di noi non ha un limone a casa? Chi non ha mai visto un ago di pino? E gli esempi potrebbero essere tanti. Ma il punto resta uno. Una delle piante che è stata esaltata nel passato e vessata poi nel presente più o meno remoto, più o meno attuale, in realtà è ricca di tutte quelle sostanze che troviamo nei frutti più comuni, nelle specie vegetali più conosciute. Ma a volte, forse troppo spesso, siamo un po’ troppo distratti per farci caso!

C’è sempre tempo per rimediare. E, se volete, cominciamo noi a presentarvi alcune di queste strepitose particelle responsabili di profumi, sapori, bellezza e benessere. Il Limonene, responsabile di aumentare la concentrazione e l’acutezza mentale. Il Myrcene, dall’inconfondibile odore di chiodi di garofano e dalle capacità rilassanti. Il Pinene, dalle qualità antinfiammatorie e broncodilatatrici. Il Beta-Cariofillene, utile per combattere il dolore cronico. Questi sono solo quattro dei terpeni che si trovano nella Cannabis e che incrementano il potenziale curativo della pianta.

Non siamo una rivista medica né vogliamo sostituirci a queste. Vogliamo solo dare dei suggerimenti per conoscere una realtà sottovalutata e ingiustamente demonizzata. Perché la conoscenza genera sapere e virtù. E poi perché, se non fosse per altro, sarebbe curioso sapere da dove deriva quell’ottimo odore di nocciole che emana l’olio di CBD estratto da una determinata varietà!

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