Chi è Sea162, l’artista che trasforma la Canapa in opera d’arte
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Pensare fuori dagli schemi non è solo un vezzo alternativo: c’è chi ne ha fatto una missione, un modo per protestare contro un proibizionismo ritenuto assurdo e controproducente. È il caso di Sea162, l’artista spagnolo che utilizza Cannabis e derivati per creare opere d’arte. Ma non come Pollock e il suo Action Painting che dopo averla fumata creare meravigliosi quadri: in questo caso la Cannabis diventa la materia prima utilizzata per realizzare l’opera d’arte.

Utilizzando grandi lastre di vetro su cui vengono disposte cannabis ed estratti, questo innovativo artista riesce a creare sovrapposizioni, sfumature, paesaggi suggestivi ed evocativi che sembrano usciti da un mondo fiabesco.

La Cannabis è anche forma d’arte

Come ogni grande idea che si rispetti, l’intuizione è nata per caso:

Ho iniziato 4 anni fa quando un amico mi ha chiesto di decorare il suo Smoking Cannabis Club a Guadalajara. All’inizio l’idea era di dipingere le pareti, così ho pensato che potevamo fare qualcosa con la cannabis e i suoi estratti. Ho iniziato a studiare come incollarli al vetro, il supporto che usavo solitamente per creare installazioni: ha funzionato molto bene.

Lavorando ogni giorno a stretto contatto con questa pianta Sea162 è ovviamente un convinto sostenitore della sua legalizzazione. Le sue incredibili proprietà benefiche la rendono una pianta quasi sacra, che dovrebbe essere messa alla portata di tutti.

Secondo la mia opinione personale è importante legalizzarla e offrire informazioni sulle sue proprietà a tutte le persone.

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Come fare della Cannabis un capolavoro?

Il rischio di usare la Cannabis come materia prima per le proprie opere d’arte è facilmente intuibile: molte persone gli hanno chiesto se esiste la possibilità di utilizzarla rimuovendola dall’opera. L’idea potrebbe essere interessante, d’altra parte non è la prima volta che un’opera d’arte si definisce tale solo grazie all’azione dei suoi fruitori. Basti pensare alle performance di Marina Abramovic. È lo spettatore a creare l’opera d’arte in quanto tale, in quanto esperienza, l’artista si limita solo a fornire il materiale. È un concetto interessante che si applica bene a creazioni realizzate con la Cannabis.

Ma quanta Canapa serve per realizzare un’opera di Sea162? Ovviamente dipende dal tipo di creazione ma possono volerci anche 250g di Cannabis per una singola opera e i costi variano in base alle varietà scelte alla quantità utilizzata. La reperibilità della materia prima e la sua composizione non sono gli unici problemi che questo artista deve affrontare.

Attenzione che tutto sia legale: se posso usare prodotti chimici perché non una pianta?

Quello della legalità rimane sempre un nodo difficile da sciogliere, soprattutto in una prospettiva di crescita internazionale.

Una delle cose più importanti in questo tipo di lavoro è questa domanda: se sei in possesso di questa pianta senza l’intenzione di consumarla, è illegale? Perché non posso usare questa pianta per creare arte? Perché la cannabis è illegale mentre il tabacco e l’alcol sono legali? Perché posso usare prodotti chimici per dipingere e non posso usare una pianta? Il mio lavoro riflette questo tipo di domande: abbiamo bisogno di cambiare la nostra mentalità sulla cannabis.

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L’utilizzo della Cannabis nel mondo dell’arte è un nuovo passo avanti verso la rivoluzione che stiamo aspettando. Manca poco.

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